Franchigia: che cosa è

La franchigia è l’importo minimo di un danno che rimane a carico dell’assicurato.

La franchigia rappresenta una condizione che le compagnie assicurative applicano per ridurre le frodi e l’esposizione verso i piccoli danni concentrando così l’attenzione sui danni più rilevanti e riducendo il costo delle polizze.

Franchigia e scoperto: cosa sono

Che cosa è la franchigia

La franchigia è l’ammontare che, in caso di sinistro con colpa, rimane a carico dell’assicurato, mentre la parte eccedente viene coperta dalla compagnia assicurativa. In sostanza, il danno non viene risarcito interamente dalla compagnia, ma una parte viene pagato dell’assicurato.

Come funziona la franchigia

Dato che la franchigia indica la somma da risarcire che spetta all’assicurato, facciamo un esempio concreto di come funziona.

La grandine rompe il parabrezza dell’auto causando un danno di 1.000 euro: se la polizza prevede 500 euro di franchigia, il cliente riceverà solo 500 euro di rimborso dall’assicurazione mentre i rimanenti 500 euro saranno a carico della persona assicurata.

La franchigia viene applicata su alcune garanzie acquistabili assieme all’assicurazione auto, l’assicurazione moto o l’assicurazione autocarro e furgone. Si trova in particolare nelle garanzie furto e incendio, cristalli, danni da animali, eventi naturali, Kasko e atti vandalici.

Franchigia e scoperto: quali sono le differenze?

A differenza della franchigia che è espressa in euro, lo scoperto è espresso in percentuale sull'ammontare del danno. Le compagnie assicurative possono inserire nel contratto un minimo e un massimo di scoperto.

Ad esempio, se ho uno scoperto del 10% a fronte di un danno pari a 1.000 euro, il 10% di questo ammontare, vale a dire 100 euro, sarà a carico dell’assicurato, mentre i rimanenti 900 euro saranno a carico della compagnia assicurativa.

In alcune polizze sono presenti entrambi; in questo caso rimane a carico dell'assicurato quella che prevede l'importo più alto. Se ad esempio abbiamo una franchigia di 500 euro e uno scoperto del 10% a fronte di un sinistro che prevede il risarcimento di 1.000 euro, il confronto sarà tra i 500 euro della franchigia e i 100 euro dello scoperto (che rappresentano il 10% del risarcimento di 1.000 euro).

Essendo lo scoperto inferiore alla franchigia (100 euro di scoperto contro 500 euro di franchigia), sarà la franchigia ad essere applicata al momento del risarcimento. Viceversa, se il danno ammonta a 10.000 euro, a fronte di una franchigia di 500 euro e di uno scoperto di 1.000 euro (cioè il 10% di 10.000 euro), sarà lo scoperto ad essere applicato. Quindi 1.000 euro saranno a carico dell’assicurato mentre 9.000 euro saranno a carico della compagnia.

Perché viene applicata la franchigia

La franchigia e lo scoperto sono degli strumenti per contrastare le frodi e anche un modo per le compagnie assicurative di concentrare la protezione assicurativa sui rischi rilevanti che l’assicurato farebbe fatica a sostenere da solo. Allo stesso tempo, franchigia e scoperto aiutano a ridurre il costo delle polizze. Capiamo questi concetti con qualche esempio.

La franchigia per contrastare le frodi

Le compagnie assicurative applicano le franchigie e gli scoperti per contrastare le frodi. Può sembrare più facile fregare l’assicurazione sull’ammaccatura della carrozzeria, mentre è molto più complesso inscenare un sinistro con danni al veicolo ben più rilevanti.

Per tale ragione, queste condizioni disincentivano i frodatori, rendendo poco propenso l’intento a falsificare il sinistro. Naturalmente le truffe alle assicurazioni sono un elemento da non trascurare nel panorama assicurativo. Più abbiamo un comportamento civile e quindi meno truffe avvengono, più ne risentirà positivamente il prezzo delle polizze.

La franchigia per ridurre il costo delle polizze

La franchigia e lo scoperto comportano dei costi molto contenuti per il cliente a fronte di danni marginali solitamente molto più frequenti dei danni rilevanti.
Una compagnia assicurativa non lo fa per fregare il cliente, ma per ridurre il costo dell’assicurazione, così da mantenerlo alla portata del maggior numero possibile di persone.

Ad esempio, se la polizza auto prevede l’assicurazione eventi naturali con una franchigia di 500 euro, un eventuale danno al veicolo causato da eventi atmosferici non verrà mai pagato dalla compagnia se è sotto questo importo. Se è il parabrezza ad essere danneggiato e la sua riparazione costa 200 euro, sarà il cliente a sostenere questa spesa.

Pensiamo invece ad un danno più rilevante: ad esempio una grandine che rovina la carrozzeria del veicolo, con un costo di riparazione complessivo di 3.000 euro. In questo caso, con una franchigia di 500 euro, la compagnia pagherà 2.500 euro mentre al cliente verranno addebitati i primi 500 euro del costo.

In questo modo la compagnia assicurativa si occupa delle spese più impegnative, evitando di occuparsi dei danni più piccoli che sono molto più numerosi. Grazie al meccanismo della franchigia o dello scoperto, quindi, il prezzo dell’assicurazione potrà essere più sostenibile a beneficio della collettività.

Se la polizza coprisse tutto, invece, il prezzo sarebbe molto più alto rendendo la polizza meno accessibile con la probabile conseguenza di un minor numero di assicurati, vale a dire più persone senza protezione. Grazie al meccanismo della franchigia o dello scoperto, il cliente paga una cifra più sostenibile per la polizza.

Le tipologie di franchigia: la franchigia assoluta e la franchigia relativa

La franchigia assoluta è sempre a carico della persona assicurata, al di là dell'entità del danno provocato a seguito dell'incidente.

Con la franchigia relativa, invece, il risarcimento del danno è in capo all’assicurato o alla compagnia assicurativa in base all’ammontare del danno rispetto al limite della franchigia: se il costo del sinistro è più basso della franchigia, il danno verrà pagato interamente dalla persona assicurata. Se invece è più alto, il danno verrà totalmente pagato dalla compagnia assicurativa.